IWA Italy - International Web Association Italia


Fabrizio Caccavello , 23/05/2013 08:06
Il terzo incontro della Consulta Permanente dell’Innovazione si è svolto il 21 maggio 2013 presso la Sala Mercede della Camera dei Deputati. Un incontro molto interessante, promosso come al solito dall’associazione Stati Generali dell’Innovazione (SGI), a cui IWA aderisce, che aveva come obiettivo quello di presentare la Carta d'Intenti per l'Innovazione e di condividerla con i parlamentari che nei prossimi mesi potranno rappresentare queste istanze all’interno degli iter parlamentari di riferimento. Flavia Marzano, presidente di SGI e altri soci, hanno illustrato gli 11 punti che compongono il documento. Sul wiki dell’Associazione è possibile consultare il lavoro svolto in questi mesi. A seguire i lavori con grande interesse c’erano molti parlamentari: Paolo Coppola (PD), Paolo Gentiloni (PD), Davide Mattiello (PD), Luigi Lacquaniti (SEL), Fabio Lavagno (SEL), Antonio Palmieri (PDL), Paolo Romano (M5S), Irene Tinagli (Scelta Civica). E poi anche l'ex senatore Vincenzo Vita, Marco Bani (segretario particolare del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza), Alessia Milan (assistente della senatrice Valeria Fedeli). Durante il dibattito, intervenendo a nome di IWA, ho potuto rappresentare alcune considerazioni sulla base dei lavori che si erano svolti. Ho evidenziato la bontà di iniziative come questa di SGI, non soltanto come cantiere collaborativo per spingere con determinazione verso nuove leggi, ma soprattutto come luogo in cui cercare di dare una visione strategica generale ai temi dell’innovazione. Non è vero infatti che in Italia non si è fatto niente su questi temi e nonostante le mille difficoltà qualcosa di buono è stato fatto. È sempre mancata invece una visione strategica globale, e spesso a fronte di disposizioni condivisibili, le attuazioni sono sempre state complicate e talvolta fallimentari. Basti pensare ad esempio alla sacrosanta necessità di trasparenza della PA che ha portato alla legge 69/2009 (e successive modificazioni) che obbliga i comuni a pubblicare online gli atti dell’Albo Pretorio. Senza un’adeguata formazione e consapevolezza sul tema della pubblicazione dei documenti informatici l’esito finale degli albi pretori online dei comuni italiani è veramente scadente, pieno di contraddizioni e talvolta di violazioni di norme precedenti (come quella sull’accessibilità). Per rendersene conto basa fare un giro su internet. La parola mancante è quindi “competenze”. Non a caso questo è un punto fondamentale dell’Agenda Digitale Europea, recepito anche nell’Agenda Digitale Italiana (se mai sarà attuata). Senza le dovute competenze da parte di tutti i soggetti coinvolti la strada del fallimento per qualunque iniziativa è presto segnata. Come associazione che rappresenta i professionisti che operano nel web, in IWA abbiamo infatti intrapreso la strada dell’individuazione degli skill che questi professionisti hanno o dovrebbero avere. Un lavoro complesso che ha portato alla pubblicazione dei 21 profili professionali del web su modello del framework europeo e-CF. Un contributo aperto (pubblicato in Creative Commons) che può essere uno strumento di utilità per chiunque debba interessarsi delle professioni della rete.

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